Nato a Canicattì il 16 giugno 1749 da Michele e Maria Cassaro, che gli avevano dato il nome di Calogero e lo stesso giorno lo avevano fatto battezzare nella Chiesa Madre.
Seguendo la vocazione religiosa, aveva indossato il 5 gennaio 1766 il saio francescano nel noviziato dei cappuccini a Caltanissetta.
L'anno seguente, il 2 marzo 1767, aveva pronunciato i voti di povertà, castità e obbedienza, cambiando il nome di calogero in quello di fra Bennardo Maria da Canicattì.
Ordinato sacerdote, aveva chiesto ai propri superiori di poter partire per le missioni. Sicchè a ventotto anni si era imbarcato per l'Angola, giungendo dopo un lungo viaggio di circa quattro mesi, in cui aveva sostato prima a Lisbona e poi a Rio de Janeiro, allora rotta obbligata della navigazione per l'Africa porteghese.
Appena arrivato, era stato colto da una grave malattia, che ne aveva messo a repentaglio la vita, ma era riuscito a superare il male ed ora, instancabile nell'apostolato missionario, non si dava tregua nel raggiungere i luoghi più remoti, prodigandosi nel costruire opere religiose e sociali, a realizzarvi condizioni di vita più dignitose e a instaurarvi un clima di convivenza pacifica.
Conosciuto come Fra Bennardo Maria de Cannecattim, fu un missionario di alto ingegno, poliglotta e glottologo di fama internazionale.
Sue sono le opere, stampate a Lisbona per ordine del Governo, e precisamente, nel 1804, il "Diccionario da Lingua Bunda ou Angolense" con una disposizione lessicale in tre colonne, con vari termini spiegati in lingua bunda, porteghese e in latino; nel 1805, il "Collecçao de Observaçoes Grammaticales sobre a Lingua Bunda ou Angolense" con gli elementi di fonologia, morfologia e sintassi della lingua dell'Angola, con rilevanti annotazioni sulla sua origine e sui confini territoriali in cui essa è parlata. Tale grammatica porta come supplemento il "Diccionario Abbreviado da Lingua Congueza" che è il primo vocabolario dell'idioma indigeno del Congo.
Quando tali opere vennero pubblicate, Fra Bennardo Maria di Canicattì, risiedeva a Lisbona dove si era trasferito, dopo aver trascorso circa ventidue in Africa, nelle missioni del Congo e dell'Angola, di cui per alcuni anni era stato nominato Prefetto della Sacra Congregazione De Popaganda Fide.
A Lisbona nel 1805 dal Nunzio Apostolico, aveva ricevuto l'incarico di di dirigere l'Hospicio dos Missionarios Capuchinhos Italianos, convento in cui venivano accolti tutti i monaci cappuccini provenienti dall'Italia, che partivano per il Brasile e l'Africa.
Seppe attirarsi la stima e l'amicizia dei ministri del Re, i quali, facevano con lui eccezione, lasciando in vita, nonostante le leggi di soppressione degli ordini religiosi, il convento-ospizio da lui diretto e permettendo che su sua richiesta arrivassero altri cappuccini dall'Italia.
E' in Italia, in Sicilia, sperava di ritornare prima di morire, ma quando era tutto pronto per il viaggio, il suo cuore, ormai logorato dagli anni e dagli affanni, cedette.
Morì a Lisbona il 4 luglio 1834. Lì riposeranno le sue ossa per sempre.