La chiesa di San Nicolò di Bari è stata edificata nella seconda metà del Settecento, per servire il quartiere circostante, abitato prevalentemente da contadini ed allevatori.
Questi ultimi, essendo la chiesa perfettamente isolata da altri edifici, per voto a "Sant'Alò" (S. Luigi o S. Ludovico), in passato compivano più volte il periplo della chiesa con gli armenti.
L'asse viario principale del quartiere è costituito dalla via Lepanto: questa consentiva il collegamento diretto tra i quartieri più a monte, abitati dai contadini, compreso Borgalino ed oltre, ed i campi a valle verso ovest, oltre l'abitato, prevalentemente coltivato ad orti, data la ricchezza di sorgenti e corsi d'acqua nella zona.
Il percorso è contraddistinto da edicole votive, "li figureddi", alcune di dimensioni considerevoli ed oggetto di viva devozione tra gli abitanti delle rispettive zone;
in origine avevano anche la funzione di illuminare, grazie ai lumini accesi, il ritorno dai campi dei contadini.
Spesso le "cappilluzze" sono state più volte trasformate ed ingrandite, fino a diventare delle vere e proprie chiese, come la chiesa B. M. V. dell'Aiuto e per la chiesa B. M. V. della Rocca
La chiesa di San Nicolò ad unica navata è stata la succursale della Parrocchia di San Domenico.
Restaurata nel 1849, è stata chiusa al culto per circa un trentennio perché versava in pessime condizioni strutturali.
Solo da qualche anno, riaperta al culto in seguito ad un successivo restauro.
Si trovano nell'altare maggione la statua di San Nicolò di Bari, nell'altare a sinistra la Madonna della Provvidenza.