Nato a Canicattì il 20 ottobre 1828 da don Antonio Antinoro e donna Vincenza.
Stante l'agiatezza della sua famiglia, disponeva dei mezzi necessari per gli studi. a lui non mancarono i precettori privati nè le scuole pubbliche.
Gli studi universitari li fece a Palermo, lì si era unito a tanti giovani cospiratori che tramavano congiure e rivolte contro i Borboni.
Partecipò ai moti rivoluzionari del 1848 a Palermo, dove si stabilì esercitando dopo la laurea, l'avvocatura.
Coinvolto in una congiura, fu condannato a morte, riuscì a fuggire, grazie ai fratelli Cesare e Salvatore Gangitano, rifuggiandosi a Malta.
Ritornò in Sicilia nel 1860 per unirsi ai garibaldini dove ricoprì nel nuvo regno importanti incarichi governativi, tra cui l'incarico di governare il circondario di Termini Imerese.
Egli fu sottoprefetto a Lodi, consigliere delegato a Grosseto, a Trapani ed a palermo, prefetto a Caltanissetta e Bergamo.
ma l'avverso destino infierì contro di lui, la morte del suo unico figlio segnò per lui un doloroso calvario, che lo portò alla depressione e ne provocò la prematura morte a sessantuno anni.
Morì a Palermo nel 1889