La chiesa San Calogero sorge sul fianco della collina, tra sbalzi e dirupi; non di rado si aprono grotte, una volta usate per il ricovero degli animali dai pastori, che avevano edificato le proprie dimore accanto ed in contiguità con esse.
Di modeste dimensioni, annoverata tra le chiese cimiteriali, fu eretta nel Settecento, per accogliervi una confraternita e la sepoltura dei condannati a morte e dei forestieri, ma ben presto fu luogo caratterizzante della vita del quartiere e tale ruolo continua a mantenere tutt'oggi.
La Parrocchia di "San Calogero" è stata eretta con decreto vescovile il 3 gennaio 1946.
Ha un'unica navata con due profonde cappelle, da dare l'impressione di una sorta di pianta a croce greca con transetto.
Nella nicchia sopra l'altare maggiore è collocata la statua lignea settecentesca del Santo eremita: lo stato conservativo e le ridipinture, purtroppo, non consentono di leggere il simulacro nel suo valore artistico completo, sebbene testimonino una costante attenzione e devozione.
A poco a poco la chiesa divenne inadeguata ad accogliere in modo idoneo i fedeli allora, il parroco Don Vincenzo Licata, ha esternato l'idea di creare una nuova chiesa nella quale poter svolgere le funzioni.
Convocò una riunione di parrocchiani per individuare la zona dove poter erigere la chiesa, questa ricadde in via Portella delle Ginestre, zona facilmente raggiungibile vista la precedente posizione impervia della vecchia chiesa.